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Arriva l'incubatrice per i fegati da trapiantare

Notizia 10 febbraio 2020

Una buona notizia ...


Arriva l'incubatrice per i fegati da trapiantare

SONO serviti quattro anni e una squadra di biologi, chirurghi e ingegneri per sviluppare una macchina capace di "tenere in vita" i fegati espiantati per una settimana invece delle 27 ore garantite dalle attuali tecnologie. Cosa ne verrà? Più organi per i trapianti, scrivono i ricercatori su Nature Biotechnology.

La macchina, ideata nell'ambito del Liver4Life Project coordinato dal Wyss Zurich Institute, è un corpo in miniatura: mantenendo una temperatura di 34°C, garantisce al fegato un'adeguata circolazione sanguigna, l'apporto di nutrienti, il controllo dei livelli di glucosio, l'eliminazione dei prodotti di scarto.

Per perfezionarla ci sono voluti settanta fegati di maiale, poi la sperimentazione su organi espiantati non utilizzabili per trapianti.

Dopo una settimana nella macchina, sei degli organi avevano rigenerato le parti lesionate (il fegato ha capacità autorigenerative) recuperato funzionalità, tornando a produrre bile e proteine.

Cosa strana, avevano perso il 25 per cento del peso, forse per il diminuito gonfiore dei tessuti danneggiati.

Oltre a vedere come si comporteranno gli organi una volta trapiantati, i ricercatori hanno un altro obiettivo: prendere parti di fegato, metterle nella macchina e vedere se riescono a raggiungere le dimensioni di un organo normale.

Se così fosse, il numero di trapianti potrebbe triplicare.

dal “Venerdì di Repubblica” del 7 febbraio 2020

(Martina Saporiti)